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Il Rotary Salsomaggiore incontra la prof. Sara Rainieri

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“La scienza che emancipa”. La serata del Rotary Club Salsomaggiore Terme con la prof. Sara Rainieri, prorettrice dell’Università di Parma.

“La scienza che emancipa”. Questo il titolo della serata conviviale organizzata giovedì 6 aprile dal Rotary Club Salsomaggiore Terme al ristorante Gustincanto di Fidenza. Ospite della serata è stata la professoressa Sara Rainieri, prorettrice dell’Università degli Studi di Parma con delega per didattica e servizi agli studenti. Fidentina doc e rotariana, Sara Rainieri è docente di Termofluidodinamica applicata ed è candidata rettore per il prossimo sessennio.

Dopo l’introduzione del presidente del club Sergio Lusardi e di Patrizia Santi, docente dell’Università di Parma, la prof. Rainieri ha presentato ed illustrato alcuni dati di Almalaurea relativi a laureati e laureate: “I dati ci dicono che le laureate sono più dei laureati, si laureano prima, con un voto più alto e sono maggiormente coinvolte in esperienze quali tirocini o esperienze all’estero. Nel mondo del lavoro però ad un anno dalla laurea un laureato uomo ha il 12,8% in più di possibilità di trovare lavoro. Il gap aumenta se guardiamo i dati relativi a 5 anni dopo la laurea ed è altissimo se guardiamo alle donne con figli dove il gap con gli uomini è di oltre 20 punti. Se guardiamo poi alle retribuzioni medie, per le donne con figli è del 30% in meno”. Qui, per la Rainieri, si inseriscono le potenzialità delle discipline tecnico – scientifiche. “In questi settori il divario tra uomo e donna è meno ampio ed è un settore dove le donne sono meno. Quindi ci sono tutte le potenzialità per aumentare il numero di donne che studiano e lavorano in questa area per poter arrivare a colmare il gap salariale e occupazionale – ha evidenziato la relatrice – . Le donne, inoltre, tendono meno a seguire il percorso di studi e di lavoro fatto dai propri famigliari, dimostrandosi quindi più autonome”.

Riflettendo sui motivi del gap tra uomo e donna, l’ospite ha evidenziato che “le ragazze tendono a preferire le discipline letterarie, artistiche e dell’educazione e che serve fare orientamento mirato a incentivare la scelta di un percorso di studi tecnico scientifico anche da parte delle ragazze”. “Questo può essere un volano per colmare il gap salariale che in questa area è minore. Eliminare il divario è uno degli obiettivi del PNRR”.

Infine Rainieri si è soffermata sul terzo livello di studi: “Chi ha un titolo di studio di terzo livello, quale può essere un dottorato di ricerca, ha possibilità elevatissime di trovare un’occupazione e in Italia poche sono le persone che seguono questa strada. Siamo tra gli ultimi in Europa. Avere pochi giovani che scelgono di conseguire questo titolo di studio vuol dire essere poco competitivi in un momento di transizione e di cambiamenti come questo. Le discipline tecnico scientifiche, integrate anche con le arti, sono il futuro”.