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Il dr. Daniele Vallisa ospite del Rotary Salsomaggiore

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I progressi della medicina nelle terapie per le malattie oncologiche ed ematologiche sono stati al centro della conviviale.

I progressi della medicina nelle terapie per le malattie oncologiche ed ematologiche sono stati al centro della conviviale del Rotary Club Salsomaggiore Terme di giovedì 16 novembre scorso. Ospite e relatore della serata, svoltasi al ristorante Gustincanto di Fidenza, è stato il dottor Daniele Vallisa, direttore dell’Unità operativa complessa di Ematologia e del Centro trapianti midollo osseo dell’Ospedale di Piacenza. La relazione di Vallisa, responsabile dei percorsi di trapianto di midollo osseo anche per l’ospedale di Parma, è stata introdotta da Giovanni Pedretti, assistente del governatore del distretto Rotary 2072 e per anni direttore dell’unità operativa complessa di Medicina interna dell’Ospedale di Vaio.

«L’innovazione in Ematologia ha due gambe: la genetica e l’immunologia. La biologia molecolare ci consente di tipizzare sempre meglio i pazienti e di curarli in maniera mirata ed efficace, senza bisogno di ricorrere a trattamenti invasivi come la chemioterapia». Vallisa ha quindi spiegato alcune delle terapie in questione, utilizzate per la cura dei tumori del sangue. «Un trattamento molto efficace sono gli anticorpi monoclonali che riescono ad individuare le cellule tumorali, andando ad agire su di loro – ha spiegato – . Ci sono poi gli anticorpi monoclonali bispecifici, che riescono ad agire anche sul linfocito T, che sorveglia le variazioni nel nostro organismo. Insomma, con la biologia molecolare si è riusciti a sequenziare le cellule andando a colpire solo quelle malate».

Infine, Vallisa ha illustrato ai soci del club presieduto da Francesco Maini la terapia Car-T. «E’ una terapia molto innovativa, che in Emilia Romagna si esegue solo a Bologna. Si agisce sui linfociti T, che trattati vengono reinfusi nel sangue del paziente in modo che possano attaccare le cellule tumorali. Viene fatta una linfocitoferesi, le cellule vengono trattate negli Stati Uniti e reinfuse nel paziente. Il tutto si fa in 30 giorni». «Con queste terapie innovative – ha concluso – , viene sfatato il tabù delle leucemie e dei linfomi, che da patologie molto gravi e spesso fatali diventano patologie curabili con tassi di remissione molto elevati».