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Lo stile di vita rotariano tra formazione ed innovazione

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Il Rotary Salsomaggiore ha promosso una serata interclub dedicata alla formazione. Relatore l’arch. Paolo Bolzani.

Il Rotary guarda al futuro. Per non trovarsi impreparato davanti ai cambiamenti della società, i rotariani devono aggiornarsi e confrontarsi per continuare a servire la comunità e contribuire a risolvere problemi di varia natura. Per ricordarsi reciprocamente gli ideali fondanti del Rotary ed adattare le modalità di azione al tempo attuale, al Grand Hotel Salsomaggiore, si sono riuniti in una serata interclub promossa dal Rotary Salsomaggiore, i soci di tutti i club dell’area emiliana 2 (Parma, Parma Est, Parma Farnese, Salsomaggiore terme, Brescello Tre ducati, Inner Wheel Parma) con i giovani dei rispettivi Rotaract. Tema dell’incontro, che ha registrato un’ampia partecipazione, è stato «Lo stile di vita rotariano tra formazione ed innovazione». Relatore della serata l’architetto ravennate Paolo Bolzani, già Governatore del distretto Emilia Romagna – San Marino ed oggi presidente della commissione Formazione distrettuale.

Dopo i saluti di Francesco Maini, presidente del club di Salso, di Giovanni Pedretti, assistente del governatore e dei presidenti degli altri club, la serata è entrata nel vivo con la relazione di Bolzani. «Noi rotariani siamo ottimisti – ha esordito -, crediamo in un mondo in cui le persone entrano in azione per creare cambiamenti positivi e duraturi nella comunità di riferimento ed in tutto il mondo. Il presupposto è l’amicizia: nei club deve esserci un clima amichevole, che consenta di confrontarsi in modo costruttivo con responsabilità e con integrità. Si entra nel Rotary non per semplice iscrizione ma perchè qualcuno ha visto in noi una persona desiderosa di impegnarsi per migliorare la comunità e di mettere a disposizione le proprie risorse non solo economiche ma soprattutto professionali ed umane».

Lo strumento con cui il Rotary traduce nella pratica le dichiarazioni di intenti è il service. «Un service è un’azione concreta che contribuisce a risolvere un problema della comunità locale o internazionale. Non è beneficenza, perché la beneficenza agisce sulle conseguenze di un problema, mentre un service agisce sulle cause in specifiche aree di intervento. Ossia: costruzione la pace, prevenzione e cura delle malattie, promozione della disponibilità di acqua pulita, salvaguardia della salute materno-infantile, promozione della alfabetizzazione e della cultura di base, intervento sulle carenze economiche, tutela dell’ambiente. In questi ambiti – ha concluso il relatore- il rotariano deve essere un leader, una guida che esalta le capacità di fare squadra per raggiungere l’obiettivo». Per il futuro il piano di azione strategico del Rotary si propone di aumentare l’impatto della propria azione, estendere la propria sfera di influenza, incrementare il coinvolgimento dei propri soci e migliorare la propria capacità di adattamento ai cambiamenti della società.